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Il FMI prevede una crescita “stabile ma sottotono”; l’attività dell’eurozona resta debole
- 25 Ottobre 2024 (3 min di lettura)
Fatti salienti
Secondo il World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale (FMI), nel 2024 e nel 2025 la crescita globale dovrebbe mantenersi “stabile ma sottotono” al 3,2%. L’istituto anticipa un’espansione del 3,1% da qui a cinque anni, un dato “mediocre” rispetto alla media pre-pandemia, poiché fattori quali l’invecchiamento della popolazione e la scarsa produttività frenano la crescita potenziale in molte economie. Tuttavia, il FMI ha rivisto al rialzo le previsioni sulla crescita del PIL statunitense al 2,8% per il 2024, sulla scia di maggiori consumi e investimenti non residenziali, e al 2,2% per il 2025, rispetto al 2,6% e all’1,9% stimati a luglio. AXA IM si attende che la crescita globale raggiunga il 3,2% nel 2024 e il 3,1% nel 2025.
Notizie dal mondo
Guardando agli indici flash dei direttori agli acquisti (PMI), a ottobre l’attività economica dell’eurozona si è confermata debole: il settore manifatturiero si è contratto, anche se a un ritmo più contenuto, mentre l’attività dei servizi è aumentata. L’indicatore composito, che comprende i dati relativi al settore manifatturiero e a quello dei servizi, è salito dal 49,6 di settembre a 49,7. Una cifra inferiore a 50 denota una contrazione. Il PMI composito statunitense è passato da 54,0 al 54,3 di ottobre, con l’ascesa trainata dai servizi, mentre la produzione manifatturiera ha continuato a perdere vigore. L’omologo giapponese è diminuito da 52,0 a 49,4, scivolando per la prima volta sotto i 50 punti da giugno.
Il numero sotto i riflettori: 3,75%
Alla sua riunione di politica la Bank of Canada (BoC) ha abbassato il tasso di riferimento di ben 50 punti base (pb), seguendo l’esempio della Federal Reserve, un intervento in linea con le aspettative del mercato. Si è trattato del quarto taglio consecutivo, con i tassi ora al 3,75%. La decisione è stata presa dopo che a settembre l’inflazione è scesa all’1,6%, sotto l’obiettivo del 2% fissato dalla banca centrale. Il governatore della BoC Tiff Macklem ha dichiarato che era emerso un “ampio consenso” per un taglio più aggressivo e che, se l’economia continuerà a evolvere come previsto, i decisori politici ridurranno ulteriormente i tassi. AXA IM anticipa un calo di 25 pb alla prossima riunione della BoC.
La parola della settimana: Investimenti a impatto
Un approccio di investimento che cerca di generare un impatto sociale e ambientale positivo, mirando al contempo a raggiungere gli obiettivi finanziari degli investitori. Stando al Global Impact Investing Network (GIIN), gli attivi legati a investimenti a impatto, gestiti da circa 4.000 organizzazioni in tutto il mondo, si attestano attualmente intorno a $ 1,57 mila miliardi, con un incremento del 120% rispetto alle dimensioni del mercato stimate nel 2020, pari a $ 715 miliardi. Il rapporto ha indicato che i fondi pensione e le compagnie assicurative rappresentano oggi il 48% del patrimonio a impatto gestito a livello globale. Il GIIN ha riferito che, sebbene il settore degli investimenti a impatto stia guadagnando slancio, è necessaria un’ulteriore crescita dell’allocazione di capitali “per mitigare i peggiori effetti del cambiamento climatico e delle disuguaglianze mondiali”.
Prossimamente
Il Giappone pubblicherà martedì la disoccupazione di settembre, mentre mercoledì giungeranno le stime sulla crescita del PIL per il terzo trimestre (T3) di eurozona e Stati Uniti. Giovedì la Banca del Giappone si riunirà per decidere sulla politica monetaria; a settembre aveva mantenuto il tasso di riferimento a breve termine allo 0,25%, il livello più alto dal 2008. Lo stesso giorno saranno anche annunciate le statistiche preliminari sull’inflazione dell’eurozona. Venerdì gli Stati Uniti sveleranno le cifre aggiornate dell’occupazione; sono inoltre in programma i PMI manifatturieri definitivi di ottobre per Regno Unito, Stati Uniti, Giappone e Cina.
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