La Banca d’Inghilterra mantiene invariati i tassi nonostante l’inflazione sia arrivata all’obiettivo; le esportazioni del Giappone crescono
Fatti salienti
La Banca d’Inghilterra (BoE) ha mantenuto invariati i tassi di interesse al 5,25%, nonostante a maggio l’inflazione britannica abbia rallentato arrivando all’obiettivo del 2% per la prima volta in quasi tre anni, dopo il 2,3% di aprile. Tuttavia, dai verbali della riunione della BoE emerge come il voto di alcuni decisori politici sia stato “in bilico”: prevediamo che l’istituto taglierà i tassi ad agosto e novembre. Altrove, la Svizzera ha tagliato i tassi d’interesse per la seconda volta quest’anno, mentre la Reserve Bank of Australia li ha mantenuti ai massimi da 12 anni dopo aver valutato se aumentarli.
Notizie dal mondo
A maggio le esportazioni del Giappone sono aumentate del 13,5% rispetto all’anno precedente (8.300 miliardi di yen), grazie all’indebolimento dello yen che ha reso i prodotti nipponici più interessanti per gli acquirenti internazionali. Il ritmo di crescita è stato il più rapido da novembre 2022, trainato dalla domanda statunitense di automobili e dalle vendite di macchinari per la produzione di chip alla Cina, mentre le importazioni sono aumentate del 9,5% (9.500 miliardi di yen). A maggio il tasso d’inflazione giapponese è salito al 2,8% su base annua rispetto al 2,5% di aprile, mentre il tasso “core-core”, attentamente monitorato dalla Banca del Giappone, è sceso dal 2,4% al 2,1%. Nel mentre, l’inflazione dell’Eurozona si è confermata al 2,6% a maggio, in aumento rispetto al 2,4% di aprile e invariata rispetto alla stima precedente.
Il numero sotto i riflettori: 28%
Secondo il World Economic Forum (WEF), solo il 28% dei Paesi, tra cui Kuwait, Nigeria, Bangladesh, Mozambico e Tanzania, si sta impegnando attivamente nella transizione verso un sistema energetico più equilibrato. Al contempo, 107 dei 120 Paesi misurati dall’Indice di transizione energetica del WEF hanno fatto progressi nell’ultimo decennio. I punteggi medi dell’indice, che valuta i Paesi in base alle loro prestazioni energetiche attuali e al grado di preparazione alla transizione, sono aumentati del 6% dal 2015, ma hanno registrato una crescita più lenta negli ultimi tre anni dovuta alla maggiore incertezza globale.
La parola della settimana: NATO Innovation Fund
Un fondo di venture capital da 1 miliardo di euro, partecipato da 24 alleati NATO, destinato a investire nella scienza e nelle tecnologie che contribuiranno a proteggere le infrastrutture, consentire la transizione climatica ed energetica e garantire catene di approvvigionamento resilienti. Il NATO Innovation Fund ha annunciato i primi investimenti la scorsa settimana, in quattro imprese che operano nei settori dell’intelligenza artificiale, della robotica, dei materiali e della produzione. Lanciato nel 2022, poco dopo l’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, il fondo fornisce inoltre agli imprenditori tech accesso a opportunità di mercato commerciali e pubbliche, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza, la sicurezza e la difesa dei Paesi membri della NATO.
Prossimamente
Lunedì la Germania pubblicherà il tanto atteso indice Ifo Business Climate, mentre il Canada seguirà martedì con gli ultimi dati sull’inflazione. Giovedì gli Stati Uniti pubblicheranno la stima definitiva sulla crescita del PIL del primo trimestre: la stima precedente era dell’1,3% su base annualizzata. Sempre giovedì saranno resi noti diversi indicatori dell’Eurozona, tra cui gli ultimi dati sulla fiducia dei consumatori, nonché sul sentiment industriale ed economico. Venerdì il Regno Unito comunicherà la stima definitiva della crescita del primo trimestre e il Giappone pubblicherà i dati sulla disoccupazione di maggio.
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