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La resilienza delle migliori azioni ESG nel 2021


Le strategie ESG attirano una quota sempre più elevata d’investimenti. La nostra ricerca interna suggerisce che l’esclusione di titoli sulla base di fattori ESG dà agli investitori l'opportunità di ottenere rendimenti migliori e più sostenibili.

Dopo un 2020 all'insegna della volatilità, il brusco aumento dell'inflazione e il potenziale aumento dei tassi d'interesse sono stati i principali motori del mercato nel 2021 – e sono certamente rimasti tali anche a inizio 2022.

Un altro elemento che sembra destinato a resistere nel tempo, anche se il contesto dovesse cambiare, è la propensione degli investitori a investire responsabilmente. Le strategie ESG, incentrate su aspetti sociali, ambientali e di governance, attirano una quota sempre più elevata dei flussi di investimenti - un trend che ci sembra destinato a continuare.

Nel 2020 - uno dei periodi più tumultuosi che si ricordino nella memoria recente - i portafogli incentrati sulla sostenibilità hanno registrato un record di vendite, tendenza proseguita anche nel 2021. Stando ai dati di Refinitiv Lipper, l'anno scorso gli investimenti globali in strategie ESG hanno raggiunto la cifra record di $ 649 mld - in forte aumento rispetto ai $ 542 mld e $ 285 mld di afflussi registrati, rispettivamente, nel 2020 e nel 2019.1

Sembra che gli investitori, sia istituzionali che privati, vogliano avere la certezza che il denaro che investono abbia un impatto positivo; che i loro investimenti siano destinati a società che non influiscono negativamente sull'ambiente, sui dipendenti o sulle comunità.

Il duplice obiettivo perseguito da AXA IM consiste nel cercare di produrre un impatto positivo sulla società civile, generando al tempo stesso rendimenti a lungo termine sostenibili sull'investimento. La nostra ricerca interna suggerisce che la selezione degli investimenti in base a criteri ESG apporta dei vantaggi - dalla nostra analisi sul 2020 è emerso che l'esclusione di titoli con basso rating ESG ha consentito di ottenere risultati superiori a quelli dell'indice di riferimento, e lo stesso scenario si è ripetuto l'anno scorso.

Ecco come gli investitori orientati a investimenti ESG hanno in media ottenuto performance migliori nel 2021.

 

L'uso di standard robusti può mitigare il rischio di ribasso

È essenziale capire come i fattori ESG possano essere decisivi per una società e per la sua potenziale redditività futura. Un aspetto determinante degli investimenti responsabili consiste nell'evitare i titoli che presentano rischi ESG elevati. Si tratta di valutare l'impatto dell'operatività di un'azienda sull'ambiente e la sua potenziale esposizione al rischio climatico – che potrebbero mettere a rischio l'azienda rispetto, tra l'altro, a decisioni degli organi di vigilanza e interruzioni della supply chain.

Quasi tutti gli attivi in gestione di AXA IM sono sottoposti a un sistema di screening – le nostre Esclusioni settoriali - che prevede l'eliminazione delle società appartenenti a determinate categorie. Tra le categorie escluse figurano il rischio climatico, le armi controverse, la deforestazione e la protezione degli ecosistemi, e le soft commodity, dove strumenti finanziari a breve termine possono portare a un'inflazione dei prezzi di prodotti come il grano e la soia.

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Fonte: FactSet, MSCI, 31 dicembre 2021.

Inoltre, molte delle nostre strategie applicano la ESG Standards Policy, che prevede ulteriori esclusioni riguardanti le società implicate in gravi controversie, con esposizione alle armi al fosforo bianco ed esposizione al tabacco e con bassa qualità ESG.

L'esclusione di titoli sulla base di fattori ESG dà agli investitori l'opportunità di ottenere rendimenti migliori e più sostenibili. Per questa analisi, abbiamo considerato l'MSCI All Country World Index (ACWI) e abbiamo escluso i titoli non conformi alle nostre politiche settoriali ed ESG, su base ponderata per la capitalizzazione di mercato. Abbiamo così eliminato il 4,1% dell'indice MSCI ACWI dal nostro universo.2

Nel corso del 2021, l'indice ha generato un total return del 18,54%, ma applicando le nostre esclusioni - settoriali ed ESG - il rendimento aggregato è arrivato al 19,1%, evidenziando un incremento di 0,57 punti percentuali (ppt).3

In particolare, nei 12 mesi considerati, le esclusioni in base agli standard ESG hanno prodotto un extrarendimento di 0,62 ppt rispetto all'indice MSCI ACWI, mentre le esclusioni settoriali hanno comportato una perdita di 0,09 ppt.

Questi sono i dati relativi alle performance del 2021, ma la storia ci dice che i mercati possono oscillare nel tempo, anche in modo drastico. In ogni caso, l'extra-performance dell'universo al netto delle esclusioni, comparata al benchmark, conferma la nostra idea che l'applicazione di filtri ESG e di Responsible Investing ai nostri portafogli non influisce necessariamente sulla capacità di sovraperformare il mercato in generale, mentre migliora anche la protezione dai rischi di ribasso con riferimento al tail risk relativo ai fattori ESG.

 

Un premio ESG nel 2021?

Analizzando più a fondo i dati, abbiamo utilizzato un metodo di attribuzione punteggi ESG per valutare le performance ESG delle società di tutto il mondo, classificandole con un punteggio compreso tra zero e 10.

Utilizzando lo stesso indice MSCI ACWI, con un metodo di ponderazione equiponderato, abbiamo suddiviso l'universo in base ai settori industriali definiti da MSCI e da Standard & Poor’s con i Global Industry Classification Standard (GICS). All'interno di tali settori, abbiamo raggruppato le società in quartili in base alla capitalizzazione di mercato. Per evitare di conteggiare due volte l'impatto di doppi listini sui rendimenti, i listini secondari sono stati esclusi dall'analisi.

I punteggi ESG, che per loro natura sono sottoposti ad adeguamenti regionali, sono stati successivamente classificati per quartili all'interno di queste intersezioni per neutralizzare eventuali polarizzazioni settoriali e per dimensioni, con il primo quartile che rappresenta le società con i punteggi ESG migliori. Il ribilanciamento è stato effettuato su base mensile.

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Fonte: FactSet, MSCI, 31 dicembre 2021.

L'analisi mostra che le società che hanno ottenuto i punteggi ESG più alti hanno registrato performance migliori rispetto a quelle con punteggi più bassi, producendo un extrarendimento di 5,4 ppt.

Il quarto quartile ha sottoperformato l'universo generale del 3%, mentre il quartile superiore ha ottenuto una sovraperformance del 2,6%4 . In particolare, la ripresa della performance negli ultimi due mesi dell'anno può essere attribuita all'esposizione del quartile superiore a titoli poco volatili; la volatilità elevata è stata uno dei fattori globali dalle peggiori performance nel 2021. Ai rendimenti dei titoli con punteggi ESG elevati ha contribuito anche il fattore ‘Qualità’.

 

Affrontare le sfide globali generando valore

In quello che è stato un altro anno dominato dall'incertezza, caratterizzato da crescenti spinte inflazionistiche e dal permanere della pandemia da coronavirus, le politiche di esclusione di AXA IM hanno consentito di superare il rendimento del benchmark di 0,55 ppt. Più in particolare, i titoli a bassa volatilità e meglio posizionati in classifica in termini ESG hanno sovraperformato quelli con un punteggio ESG più basso.   

E se le performance passate non devono mai essere considerate indicative di rendimenti futuri, questa analisi ha comunque rafforzato la nostra convinzione che un buon punteggio ESG possa essere un indicatore di qualità e stabilità.

In ultima analisi, continuiamo a credere che con una rigorosa analisi ESG degli investimenti sia possibile non solo contribuire a un futuro più sostenibile – sia per il pianeta che per l'economia globale – ma anche generare rendimenti a lungo termine più sostenibili.

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