Investment Institute
Aggiornamento mercati

Il prossimo passo della Fed: taglierà o non taglierà?

Introduzione
Occhi puntati sul prossimo appuntamento con la Fed a giugno. Quale sarà il prossimo passo? La banca centrale americana, ma anche le sue controparti europee, sembrano orientate a una politica più attendista.

“Higher for longer”, tassi più alti più a lungo è l’attuale filosofia delle banche centrali. I recenti dati macroeconomici sugli Stati Uniti hanno cambiato le carte in tavola e costretto la Federal Reserve (Fed) a lasciare i tassi invariati a maggio, fra il 5,25% e il 5,50% (ai massimi da 23 anni).

I mercati hanno smesso di scommettere su un taglio a giugno (dato solo al 20% di probabilità) e si aspettano solo uno o due tagli nel 2024 (rispetto ai cinque/sei prezzati a inizio anno).


Politica monetaria data-dependent

E non è escluso che anche la Banca centrale europea (Bce) e la Bank of England (BoE) seguano questo orientamento e lascino invariati i tassi nelle prossime riunioni. Molto dipenderà dai dati macroeconomici.

Intanto l’economia statunitense ha incominciato a rallentare, accusando l’impatto della politica monetaria. Nel primo trimestre è cresciuta “soltanto” dell’1,6%,  meno delle attese del mercato, rispetto al 3,4% del quarto trimestre 2023. La domanda appare più debole, ma l’inflazione resta alta.


Una notizia bomba

Secondo Alessandro Tentori, CIO Europe di AXA Investment Managers, i mercati non hanno dato il giusto peso (volutamente?) a una notizia bomba emersa nell’ultima comunicazione della Fed, quando Jerome Powell ha segnalato la “mancanza di progresso” dell’inflazione verso il target del 2% della banca centrale. In altre parole, il processo di riduzione dell’inflazione si sarebbe arenato nel cosiddetto ultimo miglio.

“Non sembra che il mercato l’abbia presa in considerazione”, nota Tentori, ricordando che gli economisti di AXA IM hanno modificato la view sui tagli nel senso che ora ne prevedono solo due (e non tre), a settembre il primo e a dicembre il secondo.

Secondo Tentori “è possibile che, soprattutto negli Stati Uniti, ci sia una politica più attendista di quella che scontano i mercati”.


Tre scenari per l’economia USA

Sono tre gli scenari per l’economia statunitense sui quali ragionano gli economisti ad AXA IM. Si cerca in particolare di capire cosa accadrebbe se si entrasse in ciascuno di essi. Questi scenari sono “soft landing”, recessione e “no landing”.

“Al momento i sondaggi di Bank of America mostrano un mercato diviso, con il 60% circa che scommette su un soft landing, circa un terzo sul no landing e il resto sulla recessione”, spiega Tentori.

Lasciando da parte lo scenario di recessione, che consideriamo improbabile, e quello di soft landing, cosa accadrebbe se entrassimo in uno scenario di no landing (ovvero, uno scenario in cui l’economia continua a crescere indipendentemente dal risultato della politica della Fed sull’inflazione)?

In questo caso, commenta Tentori, ci potremmo trovare di fronte a due diversi sotto-scenari: uno stile anni ’90 (1995) e uno di surriscaldamento dell’economia. Nel primo sotto-scenario avremmo “produttività in aumento, tassi che devono salire, un’inflazione che riflette la forza dell’economia e quindi una politica monetaria che dovrebbe riflettere una strategia più alla Alan Greenspan”. Nel secondo caso, potremmo avere “un surriscaldamento dell’economia, con la possibilità che la banca centrale compia un errore di politica monetaria, ovvero che possa lasciare surriscaldare troppo l’economia, oppure alzare ancora di più i tassi d’interesse portando l’economia a una recessione”, conclude l’economista.


Analisi dei dati macro

Gli indicatori di sorpresa elaborati da Citigroup ci mostrano la differenza tra i dati economici e quelle che erano le aspettative.

Da questo modello si vede che “nelle ultime settimane c’è stato un netto peggioramento delle sorprese sui dati macroeconomici USA, rispetto alle aspettative degli analisti”, spiega Tentori. Le sorprese sono positive sull’inflazione statunitense (linea blu) e sulla crescita in eurozona (linea arancione):

Fonte: AXA IM, Bloomberg, Citigroup.

L’ultimo indicatore sull’andamento dell’inflazione statunitense usato dalla Fed (vedi grafico) mostra cosa succederebbe alla variazione annuale se mese dopo mese, da inizio anno avessimo una media dello 0,36% dell’indice PCE (che misura i prezzi pagati per beni e servizi da chi vive negli Stati Uniti):

Fonte: AXA IM, Bloomberg.

“A fine anno l’inflazione andrebbe a sfiorare il 5%, in controtendenza non soltanto con la narrazione degli analisti, ma anche con quel che ci stanno dicendo le banche centrali, a parte la Fed, che ha detto che il progresso rispetto al target si è fermato”, sottolinea Tentori.


Il mercato del lavoro statunitense resta resiliente

Oltre a Pil e inflazione, un altro dato molto importante per le banche centrali è quello sul mercato del lavoro. I dati più recenti confermano la buona salute del mercato del lavoro statunitense. Tuttavia, nota Tentori, siamo in presenza di una “normalizzazione sia dell’offerta che della domanda”.

Fonte: AXA IM, Bloomberg.

Altri indicatori, come la “regola di Sahm”, non segnalano per il momento il rischio di una recessione per il mercato del lavoro. 

Fonte: AXA IM, Bloomberg.

Contrariamente alle iniziali attese dei mercati, quindi, la Fed sembra orientata a mantenere i tassi alti più a lungo e i suoi prossimi passi dipenderanno molto dall’evoluzione dei dati macroeconomici.

    Disclaimer

    Prima dell’investimento in qualsiasi fondo gestito o promosso da AXA Investment Managers o dalle società ad essa affiliate, si prega di consultare il Prospetto e il Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KID). Tali documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere consultati - per i fondi commercializzati in Italia - in qualsiasi momento, gratuitamente, sul sito internet www.axa-im.it e possono essere ottenuti gratuitamente, su richiesta, presso la sede di AXA Investment Managers. Il Prospetto è disponibile in lingua italiana e in lingua inglese. Il KID è disponibile nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Maggiori informazioni sulla politica dei reclami di AXA IM sono al seguente link: https://www.axa-im.it/avvertenze-legali/gestione-reclami. La sintesi dei diritti dell'investitore in inglese è disponibile sul sito web di AXA IM https://www.axa-im.com/important-information/summary-investor-rights.

    I contenuti pubblicati nel presente sito internet hanno finalità informativa e non vanno intesi come ricerca in materia di investimenti o analisi su strumenti finanziari ai sensi della Direttiva MiFID II (2014/65/UE), raccomandazione, offerta o sollecitazione all’acquisto, alla sottoscrizione o alla vendita di strumenti finanziari o alla partecipazione a strategie commerciali da parte di AXA Investment Managers o di società ad essa affiliate, né la raccomandazione di una specifica strategia d'investimento o una raccomandazione personalizzata all'acquisto o alla vendita di titoli. L’investimento in qualsiasi fondo gestito o promosso da AXA Investment Managers o dalle società ad essa affiliate è accettato soltanto se proveniente da investitori che siano in possesso dei requisiti richiesti ai sensi del prospetto informativo in vigore e della relativa documentazione di offerta.

    Il presente sito contiene informazioni parziali e le stime, le previsioni e i pareri qui espressi possono essere interpretati soggettivamente. Le informazioni fornite all’interno del presente sito non tengono conto degli obiettivi d’investimento individuali, della situazione finanziaria o di particolari bisogni del singolo utente. Qualsiasi opinione espressa nel presente sito internet non è una dichiarazione di fatto e non costituisce una consulenza di investimento. Le previsioni, le proiezioni o gli obiettivi sono solo indicativi e non sono garantiti in alcun modo. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante possono variare, sia in aumento che in diminuzione, e gli investitori potrebbero non recuperare l’importo originariamente investito.

    Ancorché AXA Investment Managers impieghi ogni ragionevole sforzo per far sì che le informazioni contenute nel presente sito internet siano aggiornate ed accurate alla data di pubblicazione, non viene rilasciata alcuna garanzia in ordine all’accuratezza, affidabilità o completezza delle informazioni ivi fornite. AXA Investment Managers declina espressamente ogni responsabilità in ordine ad eventuali perdite derivanti, direttamente od indirettamente, dall’utilizzo, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, delle informazioni e dei dati presenti sul sito.

    AXA Investment Managers non è responsabile dell’accuratezza dei contenuti di altri siti internet eventualmente collegati a questo sito. L’esistenza di un collegamento ad un altro sito non implica approvazione da parte di AXA Investment Managers delle informazioni ivi fornite. Il contenuto del presente sito, ivi inclusi i dati, le informazioni, i grafici, i documenti, le immagini, i loghi e il nome del dominio, è di proprietà esclusiva di AXA Investment Managers e, salvo diversa specificazione, è coperto da copyright e protetto da ogni altra regolamentazione inerente alla proprietà intellettuale. In nessun caso è consentita la copia, riproduzione o diffusione delle informazioni contenute nel presente sito.  

    AXA Investment Managers può decidere di porre fine alle disposizioni adottate per la commercializzazione dei suoi organismi di investimento collettivo in conformità a quanto previsto dall'articolo 93 bis della direttiva 2009/65/CE.

    AXA Investment Managers si riserva il diritto di aggiornare o rivedere il contenuto del presente sito internet senza preavviso.

    A cura di AXA IM Paris – Sede Secondaria Italiana, Corso di Porta Romana, 68 - 20122 - Milano, sito internet www.axa-im.it.

    © 2024 AXA Investment Managers. Tutti i diritti riservati.