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Azionario europeo: verso fine anno con poca visibilità

Introduzione
Il mese di novembre ha visto la vittoria di Donald Trump e dei Repubblicani alle presidenziali statunitensi. I mercati azionari europei hanno chiuso invariati, sui timori per l’attuazione del programma che ha portato Trump alla presidenza. Avvicinandosi alla fine dell’anno potrebbero prevalere un certo attendismo tra gli investitori per la mancanza di visibilità nel breve periodo e una certa cautela tra le banche centrali.

I mercati azionari europei hanno chiuso il mese di novembre pressoché invariati. Senza dubbio, la convincente vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane è stato l'evento più importante del periodo. Questo risultato lascia al prossimo presidente un ampio margine di manovra per attuare il suo programma, suscitando quindi la preoccupazione degli investitori europei per le ricadute sia in termini economici attraverso la futura politica tariffaria, sia geopolitici con la probabile fine del sostegno statunitense all’Ucraina.


Continuano i tagli delle banche centrali

Al tempo stesso, diverse banche centrali, tra cui la Federal Reserve (Fed) e la Bank of England (BoE), hanno continuato i loro cicli di tagli dei tassi, mentre la Banca centrale europea (Bce) ha lanciato messaggi che suggerivano ulteriori tagli nel 2025 per sostenere un’economia europea che mostra segnali di crescita.

Sul piano geopolitico, l’autorizzazione data all’Ucraina da Washington all’utilizzo dei missili americani a lungo raggio, alla quale il presidente russo Vladimir Putin ha risposto ampliando le possibilità di utilizzo delle armi nucleari, ha contribuito alla volatilità dei mercati. In Francia, la possibilità di un voto di censura in caso di ricorso del governo all'articolo 49.3 della Costituzione per far passare senza votazione la finanziaria 2025 (che prevedeva 60 miliardi di euro tra tagli e aumento delle tasse per far fronte al deficit) ha pesato sull'andamento dei mercati europei e ha portato il decennale francese al di sopra di quello greco.


Mercati europei poco mossi

Nel corso del mese, l’indice DJ Eurostoxx dividendi reinvestiti è rimasto stabile al +0,03%.  Il settore tecnologico, trainato dai titoli di software e semiconduttori, ha registrato un rimbalzo dopo il forte calo del mese precedente, mentre il settore dei servizi di comunicazione ha continuato lo slancio delle ultime settimane. Al contrario, i settori dei materiali, dei consumi durevoli e voluttuari e della sanità hanno chiuso il mese in territorio negativo.

L’anno che sta per chiudersi è stato un anno medio per l’azionario dell’Eurozona con una performance vicina al 7%, un risultato prossimo al ritorno azionario medio sul lungo periodo.


Piazza Affari penalizzata da calo Unicredit e Ferrari

Il mercato azionario italiano ha chiuso il mese in territorio negativo, con il listino principale, il Ftse Italia All Share in ribasso dell'1,36%. In questo modo il mercato ha ripristinato parte della sovraperformance registrata il mese precedente rispetto agli altri mercati europei. Su questo risultato ha pesato soprattutto il calo dei titoli Unicredit e Ferrari, a conferma – se ce ne fosse stato bisogno – dell’altissima concentrazione dell’indice italiano. In rialzo il titolo BPM, che ha beneficiato dell'annuncio dell'OPA di Unicredit.


Aspettando il 2025

Avvicinandosi alla fine dell’anno, gli investitori potrebbero dar prova di un certo atteggiamento attendista. Le complicate situazioni politiche in Francia e Germania, l'imminente arrivo di una nuova amministrazione alla Casa Bianca – il cui esatto contenuto del programma economico resta da chiarire – non  offrono molta visibilità nel breve termine.

Le valutazioni attraenti e l'eccessivo pessimismo sull'Europa che ha portato ad una riallocazione dei flussi verso gli Stati Uniti potrebbero tuttavia costituire elementi di sostegno ai mercati. Inoltre, le prossime elezioni tedesche potrebbero finalmente consentire l’abbandono della regola del deficit zero, lasciando così la possibilità di un piano di ripresa per quella che rimane la più grande economia europea.


Prevediamo un buon anno nuovo per l’azionario europeo

Ignorando la volatilità, manteniamo una view costruttiva per i mercati azionari europei nel 2025, basata su un leggero aumento dei profitti, continui riacquisti di azioni proprie, un dividendo di quasi il 4% e una leggera espansione del multiplo di valutazione consentito da una riduzione dei tassi della banca centrale. In queste condizioni ci sembra opportuno mantenere una buona diversificazione del portafoglio. Rimaniamo quindi fedeli alla nostra strategia di investimento concentrandoci su società che uniscono capacità di aggiustamento dei prezzi, visibilità e prospettive di crescita attraverso l'esposizione a temi di lungo termine, nonché una solida struttura finanziaria.

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