Azionario: incertezza sulla crescita, aumento inflazione è unica certezza
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è stata una doccia fredda sui mercati, proprio quando le notizie sul fronte del Covid-19 stavano andando nella giusta direzione e i risultati societari mostravano di essere rimasti solidi. Ma questa crisi non cambia – anzi rafforza – il nostro approccio basato su una buona diversificazione all’interno del portafoglio per poter affrontare scenari diversi. Inoltre, essa rafforza alcuni trend già in atto, come quello della transizione energetica, che oggi oltre alla spinta del clima riceve una spinta dalla volontà di maggiore indipendenza energetica dell’eurozona.
A febbraio il mercato azionario è sceso drasticamente quando il rimbalzo dei rendimenti obbligazionari registrato dall’inizio dell’anno si è interrotto. Il conflitto ha fatto schizzare i prezzi dell’energia e delle materie prime, con il prezzo al barile del Brent che ha addirittura superato la soglia dei 100 USD per la prima volta dal 2014. Ma non corre soltanto il comparto energia, corrono anche agricoltura, soft commodities e industriali.
Quale impatto della crisi sul portafoglio?
Questa crisi rafforza, ancora una volta, alcuni trend che erano già in atto, come l’inflazione e la transizione energetica. Innanzitutto rafforza il rischio inflattivo per l’aumento delle materie prime e dell’energia. Tuttavia, avevamo già incluso questo rischio, che ora appare più forte, nel nostro scenario di base.
Il fatto che la crescita sia rivista al ribasso è negativo per il settore finanziario e per tutti i settori del consumo.
Anche il trend della transizione energetica sembra rafforzato. Se prima la spinta arrivava soprattutto dal clima, oggi viene anche dal tema della sovranità dell’Europa (tagliare la dipendenza dal gas e dal petrolio russo). D’altro lato c’è il tema della difesa. Questa crisi sarà ancora una volta un’opportunità per fare un ulteriore passo verso una maggiore integrazione europea, che significa ridurre il rischio politico che ha sempre pesato sulla costruzione europea.
La crisi attuale quindi non cambia – anzi rafforza – il nostro approccio d’investimento, basato su una buona diversificazione all’interno del portafoglio per poter affrontare scenari diversi. Ancora prima della scoppio della guerra i punti d’incertezza erano tali che l’unico modo per non esservi esposti era quello di mantenere un approccio bilanciato del nostro portafoglio, in modo da poter affrontare qualsiasi nuovo sviluppo.
Questo significa accettare anche di pagare prezzi alti per alcune società di qualità, al tempo stesso selezionando società più a buon mercato ma che offrono prospettive di miglioramento della profittabilità e del fatturato. Rimaniamo fedeli alla nostra strategia di investimento, puntando su società di qualità con bilanci solidi, con prospettive di crescita ed esposte a temi di lungo termine.
Siamo selettivi nella scelta dei titoli e, pur continuando a privilegiare le società che offrono un reale potenziale di crescita del fatturato e/o dei margini, siamo anche alla ricerca di società che abbiano avviato un processo di trasformazione credibile del loro modello economico offrendo la prospettiva di un aumento della redditività e un potenziale di rivalutazione.
Il fondo riesce a limitare le perdite grazie allo stock picking
Sul mese, il Ftse Italia All Share NT è sceso del 5,11%. Le migliori performance sono state quelle dei titoli delle risorse di base, delle utilities, e dell’energia. Al contrario, i settori finanziari sono stati penalizzati dalle preoccupazioni macro economiche e dal calo dei tassi osservato su entrambe le sponde dell’Atlantico.
In questo contesto, malgrado la sottoesposizione al settore dell’energia, il nostro fondo AXA WF Framlington Italy è riuscito a contenere il calo grazie alla selezione di titoli come Erg, Terna, Technoprobe, Amplifon, Ferragamo, Avio, Fineco, CY4Gate o anche Datrix, che nel corso del mese hanno messo a segno dei progressi.
A febbraio abbiamo venduto Datalogic. Abbiamo ridotto Amplifon e Inwit, le cui valutazioni elevate li rendono vulnerabili a una compressione dei multipli. Abbiamo invece sfruttato i ribassi di STM, Iveco e Stellantis per rafforzarci su queste posizioni. Infine, abbiamo partecipato all'IPO (initial public offering) di Technoprobe.
Technoprobe è una società che da oltre 30 anni sviluppa soluzioni per testare il corretto funzionamento dei semiconduttori. Tali soluzioni hanno consentito alla società di raggiungere una posizione di leadership, sia in termini di quota di mercato che di redditività, in un mercato le cui prospettive restano favorevoli data la sempre maggiore penetrazione dei semiconduttori in tutti i settori d’attività.
Il nostro fondo, AXA WF Framlington Italy, ha limitato le perdite a un - 4,25% per la Classe d’Azioni A EUR1 .
Mentre l’anno scorso il fondo ha sofferto per non essere esposto a Unicredit, a febbraio questa non esposizione ci ha permesso di beneficiare dello storno importante del titolo, che pesa per quasi il 7% del mercato.
Cosa aspettarsi nelle prossime settimane
Nelle prossime settimane la volatilità del mercato dovrebbe restare alta dal momento che è difficile prevedere l’evoluzione dei mercati in una tale crisi geopolitica. I prezzi del petrolio e del gas faranno sicuramente da bussola per gli investitori tenuto conto dell’impatto probabile sul ritmo della crescita e sull’inflazione. La rotazione dallo stile growth a quello value osservata da inizio anno potrebbe, ora, lasciare il posto a una rotazione verso settori più difensivi per l’impatto macroeconomico che si farà sentire in Europa.
Infine, questa crisi dovrebbe rimettere in discussione le aspettative di un rialzo dei tassi sui mercati obbligazionari, che potrebbe avere un impatto negativo su alcuni settori, in particolare su quello finanziario.
Nel breve, bisogna seguire ogni giorno cosa sta succedendo sul fronte del conflitto in Ucraina per assicurarsi che non si estenda. Si tratta di vedere quale effetto avrà il rialzo dei prezzi sulla crescita economica e quale comportamento assumeranno gli investitori sui mercati. Al momento non ci sono stati tanti riscatti. Noi siamo molto attenti a mantenere un controllo della liquidità del portafoglio, dal momento che il fondo AXA WF Framlington Italy è PIR compliant e quindi ha un’allocazione superiore al 20% sulle mid-small cap. Se necessario, siamo in grado di vendere il 50% del portafoglio in un giorno. Questo è un elemento estremamente importante nei momenti di crisi.
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