Green bonds: come sfruttare al massimo un settore dinamico
La crescente capitalizzazione del mercato dei green bonds e il sostegno della politica in Europa, Stati Uniti e Cina, hanno contribuito a rendere questo settore molto attraente per gli investitori. Una gestione attiva permette di sfruttare al meglio questo settore.
La capitalizzazione del mercato dei finanziamenti legati a progetti rispettosi dell’ambiente ha già raggiunto 1000 miliardi di dollari secondo alcuni parametri. Il cambiamento climatico è sempre più percepito come una minaccia per la salute delle nostre economie, e i green bonds sono considerati uno strumento potenzialmente cruciale per affrontarla.
Si tratta di una delle aree più dinamiche nel percorso di transizione verso un’economia globale sostenibile, un settore in cui una gestione schiettamente attiva può contribuire a generare, al tempo stesso, rendimenti finanziari e un impatto positivo sull’ambiente. Come qualunque asset class dinamica, anche questo settore può essere soggetto a un’evoluzione estremamente accentuata. I green bonds, fino a qualche tempo fa appannaggio di emissioni sovrane e di qualche utility, oggi offrono un mix più bilanciato che attinge a fonti assai più diversificate di credito.
Fonte: AXA IM
I vantaggi di una gestione attiva
Una gestione attiva ci consente di adattarci al ritmo dei cambiamenti del mercato, orientando se opportuno la nostra allocazione verso le aree più difensive/costose dell’universo, o preferendo segmenti più interessanti e con rendimenti più elevati quando se ne presenta l’opportunità. Un altro potenziale vantaggio per gli investitori attivi sta nell’accesso alle emissioni del mercato primario – che offre liquidità ed evita i costi di ulteriori transazioni sul mercato secondario che incontrerebbe un approccio passivo, basato su ETF.
Forse il dubbio più comune degli investitori rispetto a un possibile investimento in green bonds è come essere sicuri di cosa sia realmente green e cosa no. Nonostante il mercato cresca ogni anno, non c’è ancora un quadro regolatorio che assicuri definizioni univoche di obiettivi e parametri ambientali e trasparenza rispetto alle emissioni. Anche in questo senso, un approccio attivo è essenziale per garantire la selezione di green bonds credibili, in modo chiaro e comprensibile per il cliente. I grandi operatori su questo mercato non dovrebbero limitarsi a fruire dei potenziali rendimenti finanziari offerti, bensì supportare progetti ambientali realmente significativi di società con strategie allineate alla transizione energetica.
Un approccio attivo può consentire agli investitori di concentrarsi su emittenti in grado di offrire la massima trasparenza sui progetti finanziati e sui loro potenziali impatti, ad esempio in termini di tonnellate di CO2 evitate. Questo genere di informazioni consente agli investitori di capire la vera natura dei green bonds, di sapere con precisione in che modo, con il loro denaro, stanno finanziando un cambiamento, e quale sarà il loro contributo. Si tratta di un aspetto fondamentale, impossibile per un approccio passivo.
Il mercato dei green bond: $362 miliardi di emissioni da inizio anno
Fonte: AXA IM, Bloomberg, al 29 ottobre 2021. A solo scopo illustrativo.
L’importanza dell’engagement
Per essere realmente parte della transizione energetica non basta acquistare green bonds. Siamo attivamente impegnati in attività di stewardship in tutti i nostri asset, nella convinzione che questo ci aiuti a collocarci al centro del mercato dei green bond. Ha senso per noi mantenere un dialogo costante con emittenti e potenziali emittenti su come potrebbero iniziare, continuare o rafforzare il loro impegno in base alla specifica attività economica svolta.
I nostri analisti hanno incontrato quasi il 90% degli emittenti presenti nella nostra strategia specializzata in green bonds e, più in generale, il fatto di essere membri del Green Bonds Principles Executive Committee consente ad AXA IM e ai suoi clienti di contribuire a promuovere linee guida di settore per migliorarne la trasparenza e l’informativa. Teniamo inoltre sotto stretto controllo il mercato, per aumentare l’allocazione negli emittenti che migliorano i propri standard, o per rivalutare investimenti non conformi ai nostri requisiti.
Dalla teoria alla pratica
La nostra strategia Green Bonds punta ad assicurare al tempo stesso rendimenti finanziari e un impatto positivo, ma in che modo un asset manager che voglia strutturare la sua strategia può assicurarsi che gli emittenti rispettino questi standard?
Prima di valutare la credibilità di una singola emissione di green bond, passiamo al vaglio l’universo investibile in base alla nostra politica di esclusione di Gruppo, eliminando ogni possibile attività, settore o emittente controverso potenzialmente associato a prassi ESG carenti. Il nostro sistema di attribuzione punteggi ESG aiuta a identificare gli emittenti peggiori sotto questo profilo.
Ma ciò che fa davvero la differenza è il nostro quadro di riferimento proprietario per i green bonds. Si tratta di uno strumento con cui cerchiamo di ovviare alla mancanza di parametri condivisi sul mercato, impostando standard chiari e uniformi che gli emittenti – e i clienti – possano comprendere. È il motore della nostra strategia attiva.
Ha l’obiettivo di consentire una valutazione a trecentosessanta gradi delle singole emissioni considerate, cercando di assicurare che i progetti di una società cui saranno destinati i finanziamenti rispecchino un impegno più generale ad affrontare il cambiamento climatico. Valutiamo la strategia di sostenibilità dell’emittente, i vantaggi ambientali dimostrabili dei progetti da finanziare, la gestione del ricavato della raccolta obbligazionaria e il report d’impatto dell’emittente. Il sistema di riferimento impone anche un alto livello di trasparenza.
Questo approccio combinato affina l’universo d'investimento, depurandolo del 25% degli emittenti, con l’obiettivo di minimizzare il rischio di “green washing”, offrendo una strategia diversificata che eviti posizionamenti "estremi" e assicuri costanza nel tempo.
La trasparenza, elemento chiave
Anche la trasparenza ha un’importanza cruciale ai nostri occhi. Una strategia specializzata in green bonds deve essere in grado di misurare i propri benefici ambientali, e di renderne conto agli investitori. Per questo pubblichiamo ogni mese un report d’impatto contenente indicatori specifici – p.es. le emissioni evitate – oltre a dettagli sui progetti ambientali finanziati. Gli investimenti vengono inoltre mappati rispetto agli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
È impossibile, a nostro modo di vedere, assicurare una gestione così precisa senza un approccio attivo. Dall’epoca della nostra prima strategia incentrata sui green bond, abbiamo cercato di essere pionieri e riferimenti per tutto il settore, stando attenti a migliorarne la credibilità e a supportarne la crescita. Solo con standard elevati, attraverso una ricerca capillare e con l’impegno nell’attività di stewardship possiamo realmente limitare il rischio di concentrazione, escludere i settori controversi, evitare il ‘green-washing’, migliorare l’accesso al mercato primario e influenzare la natura dell’emissione. Con tutte queste premesse, il gestore degli investimenti dovrebbe riuscire a generare rendimenti più interessanti e limitare i ribassi, assicurando al tempo stesso un reale impatto nella lotta alla minaccia del cambiamento climatico.
Quattro cose da sapere su AXA WF ACT Global Green Bonds
AXA IM è stata tra le prime società di gestione a lanciare un fondo comune che investe in green bonds, focalizzandosi su quattro temi: tre sono riconducibili alla riduzione di emissioni inquinanti per l’ambiente (trasporti a basso impatto, soluzioni smart energy ed edifici green) e rappresentano circa il 90% della strategia, mentre un quarto tema verte sulla biodiversità, il trattamento dell’acqua e dei rifiuti per quasi il 10%.
L’obiettivo del fondo è di generare rendimento per gli investitori generando al tempo stesso un impatto positivo sull’ambiente.
Scopri di più sul fondo, visita il nostro Fund Center.
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