Il valore della governance aziendale in un mondo più sostenibile


La governance viene influenzata in misura sempre maggiore dagli investitori che interagiscono con le aziende per conoscere il loro impatto sul mondo. Leggi l'articolo per scoprire di più sulla lettera "G" dei fattori ESG.

Nella sfida per creare un mondo più sostenibile, le aziende sono in prima linea. Per aiutare il pianeta ad affrontare l'enorme problema del cambiamento climatico, le società devono poter contare su strutture robuste. La governance aziendale sarà cruciale in questo decennio, poiché da essa dipende la modalità di gestione delle aziende stesse e l'efficacia della loro risposta alle sfide.

Quando si integrano i fattori ESG nelle strategie di investimento, la governance aziendale rappresenta spesso il punto di partenza, soprattutto perché gli investitori sanno che si tratta del fattore non finanziario primario in grado di influire sulla performance finanziaria.

Uno studio condotto dal Diligent Institute ha rivelato che le cinque migliori aziende dell'indice S&P 500 in termini di governance aziendale superavano del 15% la performance delle ultime cinque nel corso di due anni. È stato inoltre evidenziato come "le società soggette a crisi alimentate da deficit di governance sottoperformassero mediamente i rispettivi settori del 35%, un anno dopo l'incidente, perdendo circa 490 miliardi di dollari in termini di valore per gli azionisti". Lo studio ha mostrato che, due anni dopo aver subito una crisi aziendale, le società avevano perso circa 250 miliardi di dollari di valore per gli azionisti e sottoperformato i relativi settori in media del 45%.

Nonostante i potenziali costi, sono sorprendentemente pochi i dirigenti che ritengono che il proprio Consiglio di amministrazione abbia le competenze per gestire una crisi. Secondo l'Annual Corporate Directors Survey 2020 di PwC, solo il 37% dei dirigenti ritiene che il proprio Consiglio di amministrazione abbia una "solida conoscenza del piano di gestione aziendale delle crisi".

Molti dei più grandi scandali aziendali sono stati causati da strutture di governance inadeguate.

Lorenzo Randazzo

RI Expert per l’Italia di AXA IM


La necessità di una governance responsabile è anche dimostrata dalla sua crescente importanza tra gli investitori. Le richieste legate alla governance da parte degli investitori di tutto il mondo sono cresciute del 5.000% negli ultimi dieci anni (49% su base annua), passando da appena 27 nel 2009 a circa 1400 nel 2019, secondo McKinsey. Approssimativamente, il 70% di tutte le richieste avanzate dagli investitori nell'ultimo decennio era incentrato sulla governance.

Mark Hargraves, Global Head of AXA IM Equity, spiega: "La governance è il primo pilastro che deve essere posto prima che vengano prese decisioni di investimento". Secondo la ricerca di MSCI, "i rischi correlati alla governance potrebbero aver avuto un impatto più immediato sui prezzi delle azioni rispetto alle problematiche sociali o ambientali".

 Lorenzo Randazzo RI Expert per l’Italia di AXA IM, ritiene che, per poter avere successo, gli sforzi volti ad affrontare i temi ambientali e sociali importanti per gli investitori devono essere integrati in una robusta struttura di governance. "Le società ben gestite offrono performance superiori nel lungo periodo e hanno maggiori possibilità di riuscire a sfruttare le nuove opportunità. Allo stesso tempo, molti dei più grandi scandali aziendali sono stati causati da strutture di governance inadeguate".

A fronte della crescente attenzione sui fattori ESG, le strutture della governance aziendale vengono esaminate con frequenza sempre maggiore e alle società viene richiesto di illustrare i rispettivi scopi. Nel 2019, la statunitense Business Roundtable, che per molti anni ha sostenuto che lo scopo principale di un'azienda era quello di creare profitto per i propri azionisti, ha pubblicato una nuova dichiarazione in merito, che afferma: "Gli statunitensi meritano un'economia che consenta a ogni persona di avere successo grazie al duro lavoro e alla creatività e di condurre una vita significativa e dignitosa. Ciascuno dei nostri stakeholder è essenziale. Ci impegniamo a offrire valore a ognuno di essi, per il futuro successo delle nostre aziende, delle nostre comunità e del nostro paese".

"Questo per noi è stato un punto chiave per molti anni - chiedere essenzialmente alle aziende: perché esistete?" dichiara Randazzo. "Qual è il vostro scopo, il vostro impatto? Non si tratta più soltanto dei rendimenti per gli azionisti. Oggi è proprio questo ciò che un numero sempre maggiore di investitori chiede alle aziende. Vogliamo che pensino più in generale al loro ruolo nella società".

In parte, questo maggiore livello di attenzione è una risposta alla pressione da parte dei proprietari degli attivi per conto dei quali investono i gestori dei fondi. "I nostri clienti non ci chiedono solo se aderiamo ai PRI (Principles for Responsible Investment), ma vanno molto più in profondità", continua. "Vogliono sapere come votiamo, vogliono comunicare con le aziende e collaborare con altri investitori".

​La pandemia di coronavirus ha solo rafforzato l'importanza delle informazioni sui fattori ESG e i trend che esse riflettono. Hans Stoter, Global Head of Core Investments di AXA IM, commenta: "Le nostre convinzioni tematiche legate ai fattori ESG sono diventate ancora più rilevanti durante la pandemia. Desideriamo offrire trasparenza rispetto agli investimenti, in modo che i clienti possano essere certi del fatto che le rispettive partecipazioni siano allineate ai loro valori".

Secondo Hargraves, questo decennio di transizione richiede un approccio più attivo e più impegnato all'investimento. "Stiamo entrando in una fase in cui utilizzeremo i nostri voti in nuovi modi per influenzare il processo decisionale nella discussione con la dirigenza", spiega. "In qualità di investitori responsabili, è nostro compito monitorare le società e interagire con esse durante il periodo in cui deteniamo le loro azioni".

Interagire con le società è fondamentale per aiutarle a identificare e mitigare i rischi che si trovano ad affrontare; inoltre, consente loro di identificare nuove opportunità.

"Difficilmente le aziende in ritardo rispetto ai fattori ESG potranno beneficiare dei cambiamenti che stanno per sopraggiungere", aggiunge Randazzo. "Ma ci sono grandi opportunità per quelle che sono ben posizionate". Tuttavia, gli azionisti devono porsi delle aspettative chiare. "Troppo spesso sentiamo dire dalle società che non hanno ben chiaro ciò che gli azionisti vogliono".

AXA IM è certa dei problemi che considera più urgenti per gli investitori, ma adotta un approccio ESG ugualmente dinamico a fronte di eventi inattesi come la pandemia. Facendo riferimento all'associazione di AXA IM con la fondazione Access to Medicine, Stoter spiega che "eravamo nella posizione di spostare la pressione degli investitori sul settore sanitario. Ci siamo assicurati che le società sapessero che ci aspettavamo solidarietà (compresa la condivisione di capacità produttiva e capitale intellettuale) nella lotta contro il coronavirus".

L'impegno può contribuire a proteggere i nostri clienti dai rischi ESG e aiutare le aziende a muoversi verso un futuro sostenibile.

Hans Stoter

Global Head of Core Investments, AXA IM


"La nostra portata ci conferisce autorità, che la nostra profonda esperienza ci permette di sfruttare con attenzione", dice Stoter. "Riteniamo che l'impegno possa contribuire a proteggere subito i nostri clienti dai rischi ESG - e aiutare le aziende a muoversi verso un futuro sostenibile in cui tutte siano in grado di prosperare".

Gli investitori vogliono anche assicurarsi che il loro messaggio sia coerente in tutti gli approcci d’investimento e le classi di attivi. "I problemi legati ai fattori ESG influiscono sulla performance di una società in tutte le classi di attivi, e la filosofia della proprietà attiva non riguarda soltanto le azioni. Mentre in passato esisteva una distinzione tra investitori attivi e passivi, ora anche i proprietari universali, che investono in ogni società compresa in un benchmark, stanno assumendo un approccio attivo nei confronti della politica di Engagement", continua Randazzo.

Numerosi fattori stanno convergendo per aiutare gli investitori a impegnarsi in maniera più efficace rispetto alle problematiche ESG. Normative come la direttiva dell'Unione europea sulla rendicontazione non finanziaria e le iniziative di divulgazione come la TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosures) permettono agli azionisti di ottenere maggiori informazioni. Le cinque organizzazioni leader nel campo degli standard di sostenibilità (SASB, IIRC, CDSB, GRI e CDP) si sono impegnate a collaborare per rendere queste informazioni più comparabili attraverso la produzione di notifiche e rendiconti più coerenti e standardizzati.

Nel frattempo, tecnologie digitali come l'analisi dei big data, l'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico stanno aiutando gli investitori a districarsi tra la crescente quantità quantitativo di dati generati dalle società. Secondo S&P, "l'intelligenza artificiale (IA) consente agli investitori di raccogliere e analizzare più informazioni che mai rispetto ai rischi e alle opportunità ambientali, sociali e di governance".

"La governance costituisce il nucleo della strategia aziendale", spiega Hargraves. "Il modo in cui i team di gestione attuano questa strategia è correlato alla governance implementata. Ogni eventuale errore può avere un grosso impatto sul valore della società".

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