Credito in Euro: positivo grazie a solidi fondamentali societari
Il credito in euro continua ad attirare l'interesse degli investitori grazie a solidi fondamentali societari, un mercato dinamico e un contesto economico favorevole. Dove c'è interesse, ci sono domande. Pertanto, abbiamo voluto condividere alcuni degli interrogativi posti dai nostri clienti su questa asset class.
Come vedete il ruolo delle banche centrali oggi?
Le banche centrali svolgono un ruolo cruciale e il cambio di retorica sta avendo un impatto significativo sulla classe di attivi. Ora si parla meno di contrastare l'inflazione e più di sostenere la crescita economica, che si tratti della Banca centrale europea (Bce) o della Federal Reserve (Fed). È interessante e insolito notare come questa volta la Bce abbia preso l'iniziativa, procedendo a un taglio di 25 punti base a giugno, settembre e ottobre 2024. Questo atteggiamento proattivo si è tradotto in un maggiore dinamismo economico, minori costi di finanziamento per società e banche e rendimenti totali potenzialmente positivi per gli investitori.
State parlando di un atterraggio morbido per l'economia. Perché mantenete questo scenario?
Restiamo fiduciosi in uno scenario di atterraggio morbido perché si registra una crescita positiva sia in Europa che negli Stati Uniti nonostante una stretta monetaria senza precedenti e crediamo che i costi più bassi, grazie alle politiche delle banche centrali, sosterranno l'economia.
Investite nei finanziari?
Guardiamo con favore al settore bancario. Riteniamo che gli utili bancari siano stati straordinariamente solidi nel 2023 e hanno continuato a esibire una pregevole performance nel 2024, poiché l'ascesa dei tassi ha sostenuto i ricavi. I crediti deteriorati sono a livelli bassi e il costo del rischio resta contenuto. A nostro avviso, si tratta di un contesto ideale per le banche, che rafforza la nostra convinzione in questo settore, soprattutto nei finanziari subordinati.
Cosa pensate dell'high yield?
Riteniamo che le obbligazioni high yield abbiano conseguito buone performance negli ultimi trimestri, nonostante i timori iniziali di elevati tassi d'insolvenza. Pur se aumentati, questi ultimi restano, a nostro avviso, a livelli gestibili e non indicano una diffusa ondata di default. Attualmente privilegiamo le obbligazioni garantite, come quelle senior e con rating BB
Cosa distingue la vostra gestione total return nel credito in euro?
I nostri fondi senza vincoli da benchmark si sono comportati particolarmente bene dal lancio, cercando di massimizzare i rendimenti a prescindere dal ciclo economico. I nostri due principali driver della performance sono la gestione della duration e l'allocazione tra investment grade e high yield. Ci concentriamo sull'eurozona, ma abbiamo la flessibilità di investire nei mercati in dollari o sterline nel caso in cui dovessero emergere opportunità.
Quali sono le vostre opinioni sulla duration?
Con l'inflazione sotto controllo e il rallentamento economico in atto, riteniamo che l'era dei tassi molto elevati sia ormai conclusa. Le banche centrali hanno ora l'opportunità di sostenere il mercato tagliando i tassi, se necessario. Mantenere una duration positiva in caso di stress del mercato potrebbe fungere da naturale ammortizzatore.
Infine, quali sono le vostre convinzioni per i prossimi mesi?
Le nostre tre principali convinzioni sono: il settore bancario, che continua a generare buoni risultati; il segmento high yield, che resta interessante nonostante tassi di insolvenza più alti, ma gestibili; e il settore immobiliare, che dovrebbe beneficiare di costi di finanziamento più bassi. Restiamo ottimisti sulla classe di attivi nel suo complesso, con un approccio dinamico e una buona comprensione delle condizioni del mercato
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