L’inflazione dell’eurozona scende sotto l’obiettivo; le azioni chiudono in bellezza il mese di settembre
Fatti salienti
L’inflazione annuale dell’eurozona è scesa sotto l’obiettivo del 2% della Banca centrale europea (BCE) per la prima volta dalla metà del 2021, accrescendo le aspettative di tagli dei tassi più rapidi del previsto. Secondo la stima flash ufficiale, a settembre l’inflazione complessiva è diminuita all’1,8% dal 2,2% di agosto, trainata dai minori costi energetici. L’inflazione core, dalla quale sono esclusi energia, alimenti, alcolici e tabacco, è calata dal 2,8% al 2,7%, un dato inferiore alle stime consensuali e alle proiezioni della BCE. Anche i commenti dei membri del Consiglio direttivo giunti la scorsa settimana hanno rafforzato le attese di un taglio dei tassi; al riguardo, AXA IM anticipa una riduzione di 25 punti base alla riunione di ottobre della BCE.
Notizie dal mondo
La scorsa settimana gli indici S&P 500 e Dow Jones hanno nuovamente raggiunto massimi storici, concludendo un terzo trimestre molto positivo per i mercati statunitensi. Lunedì il presidente della Federal Reserve (Fed) Jerome Powell ha ribadito la sua previsione di altri due tagli dei tassi d’interesse quest’anno “se l’economia si comporterà in linea con le attese”. Da inizio anno il S&P 500 è in ascesa del 21%, mentre il Dow Jones esibisce una progressione del 13%. Nel frattempo, il listino azionario cinese CSI 300 ha segnato il rialzo giornaliero più significativo dal 2008, mentre gli investitori hanno continuato a digerire il pacchetto di stimoli recentemente annunciato dal governo. Tuttavia, l’acuirsi delle tensioni in Medio Oriente ha pesato sul sentiment del mercato: nella settimana fino alla chiusura di giovedì l’indice MSCI World ha infatti ceduto l’1%.1
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Il numero sotto i riflettori: 52,0
Guardando all’indice definitivo dei direttori agli acquisti (PMI) per settembre, un aumento più contenuto, ma comunque solido, dei servizi in Giappone è stato in parte compensato da una nuova contrazione del settore manifatturiero nel mese. Il PMI composito, che comprende entrambi i settori, è stato rivisto al ribasso a 52,0 da una cifra flash del 52,5 rispetto al 52,9 di agosto. Un dato superiore a 50 denota un’espansione. Altrove, stando al PMI composito cinese di Caixin la produzione è cresciuta al ritmo più lento da circa un anno; a settembre l’indicatore si è infatti attestato a 50,3 a fronte del 51,2 di agosto. Il PMI composito dell’eurozona è diminuito a un minimo da sette mesi di 49,6, dal 51,0 di agosto, mentre la misura combinata degli Stati Uniti è passata da 54,6 a 54,0.
La parola della settimana: Ossigeno oscuro
Il ciclo dell’ossigeno negli oceani è documentato da molti anni. Tuttavia, un recente studio ha rivelato che sul fondale dell’Oceano Pacifico l’ossigeno non viene solo consumato ma anche prodotto. Il cosiddetto ossigeno oscuro potrebbe ricoprire un ruolo molto importante nella lotta contro il cambiamento climatico, smentendo la tesi a lungo accettata secondo cui è possibile produrre ossigeno solo con la luce del sole attraverso la fotosintesi. Tale scoperta potrebbe avere un impatto sulle normative e le attività di estrazione mineraria in acque profonde e favorire un maggiore allineamento tra gli obiettivi climatici e quelli naturali.
Prossimamente
Martedì giungerà il verbale dell’ultima riunione di politica monetaria della Reserve Bank of Australia. La Fed renderà noto il verbale della propria riunione mercoledì, quando la Reserve Bank of India delibererà sui tassi d’interesse. Giovedì il Fondo monetario internazionale pubblicherà il suo ultimo World Economic Outlook; lo stesso giorno sarà anche svelato il più recente tasso d’inflazione negli Stati Uniti. Venerdì sono in programma le cifre del PIL mensile britannico e dell’inflazione tedesca.
Ulteriori approfondimenti e considerazioni sono disponibili sul sito di AXA IM Investment Institute.
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