Previsioni seconda metà 2024: come investire?
Le aspettative del mercato sulla politica monetaria sono per una normalizzazione. La Federal Reserve (Fed) ha a che fare con un’economia resiliente e tende a mantenere tassi più alti più a lungo mentre la Banca centrale europea (Bce) ha effettuato il primo taglio a giugno. L’inflazione complessiva è in calo, anche se resta il rischio di sorprese inflazionistiche, per esempio sul lato delle materie prime, e se l’aumento dei salari continua ad essere la principale preoccupazione per le banche centrali.
Sia negli Stati Uniti che in Europa l’economia non è entrata in recessione. L’impatto della rivoluzione digitale e dell’intelligenza artificiale è indubbiamente maggiore negli Stati Uniti, dove l’economia cresce più velocemente, che in Eurozona.
Tassi e inflazione in calo rappresentano un buon contesto per il credito, che nella prima parte dell’anno ha continuato ad avere una buona performance, come già nel 2023. Ecco cosa prevede AXA IM per la seconda parte dell’anno.
Crescita
I numeri non sono esaltanti e le previsioni di AXA IM sono in linea con il consensus. In questa forecast c’è una bassissima probabilità di recessione. “Ce la siamo lasciata alle spalle nel 2022, ma adesso penso che il consensus preveda una crescita più vicina al soft-landing”, commenta Alessandro Tentori, CIO Europe di AXA IM.
Fonte: AXA IM (al 25-06-2024), Bloomberg.
La recessione viene data come rischio remoto, al 5% di probabilità. “Per temere una recessione dovrebbero emergere degli incrementi più consistenti in termini di disoccupazione”, osserva Tentori. Ma al momento, sia in Eurozona che negli Stati Uniti il mercato del lavoro è ancora in buona salute.
Lavoro
Restando negli Stati Uniti, sul mercato del lavoro procede la normalizzazione tra domanda e offerta:
Fonte: AXA IM, Bloomberg.
Un fattore importante nell’offerta di lavoro è l’andamento dell’economia. Invece che andare in recessione, l’economia americana è cresciuta oltre le aspettative, continuando a generare lavoro. Quindi il mercato del lavoro ha continuato a generare reddito disponibile e i consumi sono aumentati.
Inflazione
Quanto all’inflazione, gli economisti di AXA IM prevedono per l’Eurozona un raggiungimento del livello target delle banche centrali (pari al 2%) solo a fine 2025. Il processo disinflattivo è più rapido in Eurozona (inflazione al 2,5% nel 2024 e al 2,2% l’anno successivo) che negli Stati Uniti (dove l’inflazione si prevede resti un po’ più alta al 3,3% nel 2024 e al 2,5% nel 2025).
Fonte: AXA IM (al 25-06-2024), Bloomberg, Federal Reserve Bank of Atlanta.
L’andamento dell’inflazione è ancora caratterizzato da alti livelli d’incertezza. Il dato di giugno sull’indice armonizzato dei prezzi al consumo in Eurozona ha rivelato una sorpresa sull’inflazione “core” (che esclude cibo, energia, alcol e tabacco) evidenziando un incremento del 2,9% su base annuale. Sul dato continua a pesare la componente servizi (+4,1%). Troppa fretta da parte della Bce nel tagliare i tassi? Tentori sottolinea che la banca centrale ora invoca la cautela sul processo di normalizzazione dei tassi, ma “forse non doveva avere tutta questa fretta di tagliare i tassi a giugno”.
Anche negli Stati Uniti ci sono diversi indicatori che fanno presagire un processo di disinflazione più lento. “Per ora non ci sono nuovi scossoni”, aggiunge Tentori, senza tuttavia escludere che questi possano arrivare nel corso dell’anno dal lato dell’offerta (materie prime).
Tassi e banche centrali
In Eurozona la ripresa del ciclo congiunturale è ancora troppo timida, il che ci fa pensare che forse la fretta sia stata cattiva consigliera per la Bce.
Fonte: AXA IM, Bloomberg.
Appena l’economia e gli indici anticipatori del ciclo hanno ripreso a correre, la banca centrale ha tagliato i tassi. “Vedremo per i prossimi mesi come si evolveranno gli indicatori anticipatori del ciclo, come l’indice PMI, ma anche qui con un mercato del lavoro che tira e reddito disponbile reale in aumento sia in Francia che in Germania, è auspicabile che anche il consumatore porti il suo contributo e l’economia europea possa passare da una crescita abbastanza contenuta a un livello che rifletta il potenziale dell’Eurozona”, commenta Tentori.
Geopolitica
In Cina le misure che sono state adottate sono misure cicliche, non strutturali. Bisognerà capire quali saranno le riforme strutturali a cui il governo intende metter mano per ammodernizzare il paese, con politiche volte ad espandere le reti di sicurezza sociale (dalla sanità alle pensioni) e a far crescere la classe a reddito medio.
Continuano a crescere i costi del trasporto marittimo, dovuti a tensioni geopolitiche. Se questa situazione dovesse andare avanti, “avrà un effetto sui costi e questa pressione sui costi si potrebbe poi far sentire sui consumi”, ragiona il CIO. Si tratta quindi di un aspetto da tenere sott’occhio.
Fonte: AXA IM, Bloomberg.
Mercati
Sui mercati prevale la calma. Proseguono i flussi sull’obbligazionario in particolare, continua l’accumulo della duration nonostante gli alti e i bassi del rendimento sui Treasury. Al contrario, assistiamo a un leggero deflusso sul comparto dei TIPS, indicizzati all’inflazione. I mercati equity continuano ad andare molto bene e per il momento l’interesse per l’asset class resta alto. Tuttavia, l’interesse maggiore resta per il comparto fixed income/monetario.
Nella prima metà dell’anno i prodotti a rischio hanno avuto una performance molto buona.
Sul mercato obbligazionario, lo scenario macroeconomico in cui ci troviamo si traduce in una buona performance del credito da inizio anno.
La tabella sotto a destra mostra la scomposizione dell’universo del reddito fisso. “I prodotti più a rischio, come Emerging Market e Global high yield, hanno performato bene, mentre tutti gli altri indici sono in negativo”, sottolinea Tentori.
Fonte: AXA IM, Bloomberg.
Posizionamento
Questa performance è in linea con la nostra view: l’investimento in debito sovrano, per esempio in Btp, va affiancato con l’investimento nel segmento obbligazionario più a rischio, quello corporate. Non bisogna dimenticare il valore della diversificazione.
“Il credito euroeo ci sembra un ottimo strumento per aggiungere valore in portafoglio senza avere una concentrazione sui Btp che fa molto bene al Ministero delle Finanze ma non ai portafogli privati” conclude Tentori.
Questa resta la nostra raccomandazione anche per la seconda metà dell’anno: puntare su scadenze più brevi sul mercato fixed income e prendere più rischio nel credito.
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